mercoledì 26 ottobre 2016

La guerra in Siria (alcune risposte)

Su www.corriere.it il 26 ottobre è stato pubblicato un articolo che risponde ad alcune semplici domande sulla guerra

Perché c’è la guerra in Siria? L’avete chiesto a Google, vi rispondiamo noi

di Guido Olimpo (link)

WASHINGTON - Siria: un lungo conflitto, migliaia di vittime, diplomazia che non riesce a trovare una soluzione, molti attori sulla scena.


Quando è iniziata la crisi?

Nel marzo 2011 è esplosa la rivolta popolare contro il regime guidato da Bashar Assad. Il potere ha reagito alle manifestazioni di protesta con una repressione feroce. La contestazione si è poi trasformata in lotta armata.

Chi sono gli Assad?

Appartengono alla comunità minoritaria degli alawiti. Bashar è salito al potere nel 2000 alla morte del padre Hafez che era diventato presidente con un golpe nel 1970. Il delfino designato era Basil Assad, ma è deceduto in un incidente stradale e questo ha proiettato Bashar al vertice di un regime che conta comunque su un appoggio di parte della popolazione.

Chi sono i ribelli?

È uno schieramento variegato. Inizialmente erano disertori dell’esercito che hanno fatto fronte comune con settori della contestazione. Oggi operano dozzine di fazioni nazionaliste, islamiste, qaediste ed è presente anche l’Isis. I rapporti tra le formazioni non sono sempre facili, frequenti i cambi di alleanza, i contrasti e anche le battaglie tra loro. Il punto debole è la mancanza di coesione, l’assenza di un progetto comune e una leadership non ben identificabile.

Chi appoggia gli insorti?

Arabia Saudita, Qatar, Turchia sostengono gruppi diversi con denaro, invio di armi, supporto diretto e indiretto. Ognuno di questi paesi manovra per esercitare il suo ruolo attraverso i «cavalli» locali. I paesi occidentali — specie Usa, Francia e Gran Bretagna — hanno garantito aiuti ad alcune «brigate» dell’opposizione, ma con molta cautela. C’è sempre il timore di scegliere il partner sbagliato.

Chi appoggia il regime?

La Russia, che ha schierato un contingente militare, e dispone di un paio di basi. L’Iran, da sempre alleato della Siria, ha inviato consiglieri e reclutato miliziani sciiti in Afghanistan, Pakistan, Libano, Iraq. Elementi poi mandati a combattere al fianco dei governativi. Il movimento sciita libanese Hezbollah. L’Iraq. Teheran considera questo conflitto come parte di quello più ampio che oppone sciiti e sunniti. Per la stessa ragione i paesi del Golfo Persico si sono mobilitati in favore
dell’insurrezione.

Quali sono gli obiettivi degli insorti?

Rovesciare Assad e sostituirlo con una nuova forma di governo. Ma sul futuro le idee sono diverse e non manca chi insegue lo stato islamista. In passato i Paesi che sostengono l’opposizione hanno chiesto l’immediata partenza del dittatore, posizione che però è stata addolcita. Il leader se ne deve andare, ma senza fretta. C’è il timore del vuoto di potere e dunque si spera in qualche forma di transizione.

Quali sono gli obiettivi di Assad?

Piano A: riconquista dell’intero territorio siriano. Piano B: creazione di uno stato che comprende i principali centri urbani e l’area costiera. Ci sono evidenti rischi di spartizione, in particolare nel settore nord, al confine con la Turchia. Qui i guerriglieri curdi, giocando su più tavoli, puntano a rafforzare i loro cantoni. E per questo manovrano cercando sponde negli Usa - che garantiscono assistenza militare —, con i russi e in alcune zone persino con il regime. Rapporti fluidi: Damasco non vuole la frammentazione e in alcune aree si sono presi a fucilate con i curdi.

Quali sono gli obiettivi della Turchia?

Creare una fascia di sicurezza nel nord della Siria con due target: impedire la nascita di un’entità autonoma curda e disporre di un trampolino controllato da ribelli pro-turchi per incidere sul futuro della Siria. Negli ultimi mesi sono mutati i rapporti con i russi. Erano sull’orlo della guerra, ora c’è stato un riavvicinamento, forse temporaneo e tattico. Tutto cambia rapidamente e a seconda delle zone geografiche o del momento.

Quali sono gli obiettivi della Russia?

1) Proteggere l’alleato siriano. 2) Estendere la propria presenza militare nella regione. 3) Accrescere il peso nel Mediterraneo orientale. 4) Tenere a bada le ambizioni turche e contrastare il passo agli Usa. Da qui la presenza di truppe in Siria e di un grande dispositivo aeronavale. Il vero avversario del Cremlino sono gli insorti, l’Isis viene solo in un secondo momento. L’intenzione è quella di spingere i ribelli verso le ali più estreme in modo da negare l’esistenza di un’alternativa «potabile» al regime. E in effetti l’azione del Cremlino non solo ha salvato Assad, ma gli ha permesso di recuperare molto terreno a scapito degli avversari.

Quali sono gli obiettivi Usa?

Lotta allo Stato Islamico e influenzare, attraverso parte della ribellione, il futuro della Siria. La presidenza Obama è stata però comunque prudente, la Casa Bianca ha voluto evitare un coinvolgimento massiccio. Gli americani dispongono poi di due avamposti nell’area curda, basi dalle quali lanciano operazioni contro i jihadisti del Califfato. Oltre all’Isis, hanno colpito i qaedisti di al Nusra.

Quali sono gli obiettivi dell’Isis?

La difesa delle aree del Califfato, mantenendo la continuità territoriale — se possibile — tra il nord est della Siria e l’Iraq. Gli uomini di al Baghdadi controllano due località: Raqqa e Deir ez Zour. Nel conflitto siriano si battono contro ribelli, Usa, curdi e regime

martedì 25 ottobre 2016

La guerra in Siria

La guerra in Siria

a cura di Casati, Uku

La guerra in Siria, conosciuta anche come guerra civile siriana, è un conflitto iniziato nel 2011 e che va avanti ininterrottamente da quattro anni, contando attualmente più di 220mila vittime e migliaia di profughi.

LE PROTESTE DEL 2011: Il conflitto ha avuto inizio nel marzo 2011, quando la popolazione ha manifestato contro il regime del presidente Bashar Al-Assad, succeduto al padre, e a capo della Siria ininterrottamente dal 2000 (la famiglia Al-Assad, complessivamente, governa a Damasco dal 1971). Il regime ha cercato di reprimere con la forza le manifestazioni, causando centinaia di morti; le proteste però hanno proseguito a diffondersi.

LA GUERRA CIVILE: Dopo le repressioni una parte dei manifestanti è passata alla lotta armata e alcuni soldati siriani hanno disertato per unirsi alle proteste. Negli ultimi mesi del 2011 alcuni ufficiali disertori hanno proclamato la nascita dell’Esercito Siriano Libero (FSA, Free Sirian Army). Da quel momento le proteste si sono tramutate in una vera e propria guerra civile.

I SUCCESSI DEL FSA: Nei mesi successivi alla sua nascita si sono uniti al FSA sempre più ribelli e l’Esercito Siriano Libero ha conquistato il controllo di alcune città, avvicinandosi sempre più a Damasco, la capitale della Siria.

IL COINVOLGIMENTO DI AL-NUSRA: All’inizio del 2012 si sono affiancati al FSA altri gruppi di oppositori tra i quali c’è il Fronte al-Nusra, nato il 23 gennaio 2012 come branca siriana di Al-Qaida e dello stato islamico dell’Iraq (ISI). Al-Nusra è costituito da fondamentalisti sunniti che vedono nella guerra in Siria un’opportunità per rovesciare il regime di Bashar Al-Assad e per la nascita di uno Stato Islamico in Siria.                                                                                                       Con il passare dei mesi sempre più persone si sono unite al Fronte Al-Nusra e inizialmente l’Esercito Siriano Libero ha collaborato con il Fronte, che presto però ha preso ad operare con azioni sempre più di stampo terroristico, spesso con autobombe e attentati suicidi, causando moltissime vittime tra la popolazione civile.

LA GUERRA COINVOLGE IL MONDO: Nel corso del 2012 gli scontri tra i ribelli e l’esercito siriano regolare sono aumentati, mentre il governo ha tentato di bloccare i ribelli e i loro sostenitori con azioni sempre più violente, provocando massacri tra la popolazione civile e cercando di attribuire la responsabilità ai ribelli. Queste azioni hanno suscitato vive reazioni a livello internazionale. Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Turchia si sono schierate a supporto dei ribelli mentre Russia, Iran, Cina e Venezuela si sono schierate a favore del regime di Al-Assad.

LA GUERRA FRAMMENTATA: Nel corso del 2013 il conflitto si è esteso a tutto il paese e i gruppi estremisti hanno guadagnato sempre più forza. A inizio di marzo 2013 il fronte di Al-Nusra ha conquistato la città pacifica di Raqqa, centro strategico che garantisce il controllo della Siria centrale e settentrionale. Al Fronte si è affiancata un’altra forza estremista, quello dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS). Nei mesi successivi la situazione è divenuta sempre più confusa e frammentata: da una parte si è trovato l’esercito regolare, difensore di Al-Assad, e dall’altra il fronte dei ribelli, diviso in sottogruppi.

LA SITUAZIONE ATTUALE: Negli ultimi mesi lo stato islamico è stato bombardato dagli aerei della coalizione guidata dagli USA mentre le forza armate russe hanno appoggiato l’esercito governativo siriano che ha riconquistato la città di Aleppo. Nella sera del 15 novembre la Francia, già impegnata negli interventi in Siria, ha effettuato un bombardamento aereo sulla città di Raqqa, con il supporto degli USA. Il bombardamento è stato visto come una risposta ai terribili attentati terroristici avvenuti a Parigi la sera del 13 novembre.

venerdì 7 ottobre 2016

Raccolta indirizzi email

Salve, ragazzi
inizio con il raccogliere i vostri indirizzi email.
Molti di voi mi hanno già risposto che hanno un indirizzo gmail. Chiedo anche agli altri (mi pare fossero solo 2) di aprire un account gmail, perché ci consente una migliore integrazione con strumenti cloud (drive), documenti condivisi e altro.

Compilate il modulo che di cui metto il link qui sotto.
Nel modulo vi ho anche posto qualche domanda sulla possibilità che avete di usare il pc a casa.
Se qualcosa non è chiaro scrivete un commento al post usando la funzione disponibile a fine post (messaggio).

Grazie!

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