La guerra in Siria
a cura di Casati, Uku
LE PROTESTE DEL 2011: Il conflitto ha avuto inizio nel marzo 2011, quando la popolazione ha manifestato contro il regime del presidente Bashar Al-Assad, succeduto al padre, e a capo della Siria ininterrottamente dal 2000 (la famiglia Al-Assad, complessivamente, governa a Damasco dal 1971). Il regime ha cercato di reprimere con la forza le manifestazioni, causando centinaia di morti; le proteste però hanno proseguito a diffondersi.
LA GUERRA CIVILE: Dopo le repressioni una parte dei manifestanti è passata alla lotta armata e alcuni soldati siriani hanno disertato per unirsi alle proteste. Negli ultimi mesi del 2011 alcuni ufficiali disertori hanno proclamato la nascita dell’Esercito Siriano Libero (FSA, Free Sirian Army). Da quel momento le proteste si sono tramutate in una vera e propria guerra civile.
I SUCCESSI DEL FSA: Nei mesi successivi alla sua nascita si sono uniti al FSA sempre più ribelli e l’Esercito Siriano Libero ha conquistato il controllo di alcune città, avvicinandosi sempre più a Damasco, la capitale della Siria.
IL COINVOLGIMENTO DI AL-NUSRA: All’inizio del 2012 si sono affiancati al FSA altri gruppi di oppositori tra i quali c’è il Fronte al-Nusra, nato il 23 gennaio 2012 come branca siriana di Al-Qaida e dello stato islamico dell’Iraq (ISI). Al-Nusra è costituito da fondamentalisti sunniti che vedono nella guerra in Siria un’opportunità per rovesciare il regime di Bashar Al-Assad e per la nascita di uno Stato Islamico in Siria. Con il passare dei mesi sempre più persone si sono unite al Fronte Al-Nusra e inizialmente l’Esercito Siriano Libero ha collaborato con il Fronte, che presto però ha preso ad operare con azioni sempre più di stampo terroristico, spesso con autobombe e attentati suicidi, causando moltissime vittime tra la popolazione civile.
LA GUERRA COINVOLGE IL MONDO: Nel corso del 2012 gli scontri tra i ribelli e l’esercito siriano regolare sono aumentati, mentre il governo ha tentato di bloccare i ribelli e i loro sostenitori con azioni sempre più violente, provocando massacri tra la popolazione civile e cercando di attribuire la responsabilità ai ribelli. Queste azioni hanno suscitato vive reazioni a livello internazionale. Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Turchia si sono schierate a supporto dei ribelli mentre Russia, Iran, Cina e Venezuela si sono schierate a favore del regime di Al-Assad.
LA GUERRA FRAMMENTATA: Nel corso del 2013 il conflitto si è esteso a tutto il paese e i gruppi estremisti hanno guadagnato sempre più forza. A inizio di marzo 2013 il fronte di Al-Nusra ha conquistato la città pacifica di Raqqa, centro strategico che garantisce il controllo della Siria centrale e settentrionale. Al Fronte si è affiancata un’altra forza estremista, quello dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS). Nei mesi successivi la situazione è divenuta sempre più confusa e frammentata: da una parte si è trovato l’esercito regolare, difensore di Al-Assad, e dall’altra il fronte dei ribelli, diviso in sottogruppi.
LA SITUAZIONE ATTUALE: Negli ultimi mesi lo stato islamico è stato bombardato dagli aerei della coalizione guidata dagli USA mentre le forza armate russe hanno appoggiato l’esercito governativo siriano che ha riconquistato la città di Aleppo. Nella sera del 15 novembre la Francia, già impegnata negli interventi in Siria, ha effettuato un bombardamento aereo sulla città di Raqqa, con il supporto degli USA. Il bombardamento è stato visto come una risposta ai terribili attentati terroristici avvenuti a Parigi la sera del 13 novembre.
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