a cura di Rossi
Un nuovo attacco aereo in Siria aumenta le tensioni tra Stati Uniti e Russia alla vigilia di una riunione del Consiglio della Sicurezza sulla guerra in corso.
Secondo l'Osservatorio Siriano dei Diritti dell'Uomo, quattro infermieri appartenenti ad una Ong francese e almeno nove combattenti ribelli sono stati uccisi in seguito ad un attacco aereo a Khan Touman, a Sud della provincia di Aleppo.
I ribelli facevano parte dell'alleanza islamista Jaish al-Farai, mentre il personale medico lavorava per l'Unione di cure mediche e organizzazioni di soccorso, ong di cui fanno parte anche medici della diaspora siriana e che opera in quelle zone.
LE ACCUSE:
È l'ennesimo episodio che segna la rottura della tregua in Siria proprio mentre la Casa Bianca accusa la Russia dell'attacco al convoglio umanitario colpito lunedì 19 Settembre nei pressi di Aleppo.
Sono queste le conclusioni preliminari dell'inchiesta avviata dagli USA su quella che è stata definita "un'immensa tragedia umanitaria" in cui sono morti in totale 20 civili e operatori umanitari.
Dopo questo attacco l'Onu ha deciso di sospendere l'invio di aiuti.
LA DIFESA:
Mosca e Damasco hanno negato ogni responsabilità e hanno sostenuto che l'attacco è stato compiuto da uomini armati.
"I nostri militari hanno già dichiarato che la nostra aviazione non operava in quella zona. Neanche l'aviazione siriana poteva essere in azione in quanto l'attacco al convoglio è avvenuto durante le ore di buio e le forze siriane non volavano in quelle ore" ha detto a New York il capo della diplomazia del Cremlino Serghei Lavrov.
DUE CACCIA :
Ma a Washington la versione accreditata è un'altra: l'attacco sarebbe stato affermato da due aerei russi SU-24 che sorvolavano la zona proprio quando il convoglio è stato colpito.
Il portavoce della Casa Bianca Ben Rhodes ha detto che "possono esserci solo due entità responsabili: o il regime Siriano o il governo russo".
Una dinamica che era stata avallata anche dal segretario di stato John Kerry.
AUTORITÀ INFORMATE:
Dall'indagine emerge anche come sia le autorità di Damasco che quelle di Mosca erano state informate in anticipo della presenza del convoglio nella zona che in seguito è stata bombardata.
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